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lunedì 29 aprile 2013

Ti fa stare bene?


Vi voglio rendere partecipi di un paio di riflessioni scaturite dalla mia presenza come mentis al Teacher Training 1 del Centro Ram Dass di Viterbo.

Cose apparente semplici, eppure mi sono sembrate così geniali dal considerare: “perché non ci ho pensato prima?”.  (Metto in conto che potrei essere la sola a stare messa così male, mentre voi questa domanda ve la fate tutti i giorni. )

Parlando con l’insegnante, stavo scherzando su me, sui miei impegni, su come vivo (e come me credo migliaia di persone nel mondo). Lei, ascoltava, al suo solito, con interesse e pacatezza  al tempo stesso. Mi dice:  “Ti fa stare bene?”.

Questa sua domanda è stata in realtà per me una grande risposta. Direi la risposta alla maggior parte dei piccoli problemi della quotidianità.  Anche se apparentemente banale, non altrettanto facile né da attuare, né da porsi, quando invece dovrebbe risuonare quasi come un mantra nella nostra testa.

Ci sono di certo cose che dobbiamo fare quasi per forza, come ad esempio lavorare. Ma ci sono altrettante che invece si portano avanti per abitudine, per convenzione sociale, per bisogni ormai obsoleti. Eppure non ce ne rendiamo conto. Siamo sempre così distratti nei confronti di noi stessi. Insomma il nodo di tutto sta sempre nella consapevolezza. Che continua ad essere l’unica reale risposta per una vita serena.

Allo stesso tempo nella mia testa si è fatta avanti un’altra riflessione: sulla difficoltà che ho nel dire di “no” (e qua vi annoio in prima persona).  Pur avendo colto che nel “no” e nel togliere è la chiave di svolta, nella mia esperienza è ancora una visione, un miraggio non realizzabile se non in alcune piccole cose (e detto sempre a fatica, anche se la maggior parte delle volte lo sto dicendo solo a me stessa!).

L'insegnante ha parlato di yoga come ritorno alle origini, come semplificazione nella sua più ampia accezione. È davvero questo quello che ci dilania in questa Era dell’Acquario: la mancanza di semplicità che ha ormai invaso tutti i campi della nostra vita.

Eppure sarebbe così semplice...quasi come porsi la domanda "a te fa stare bene?".



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