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giovedì 2 agosto 2012

A piedi nudi sulla terra: un libro da leggere tutto d'un fiato.

Mi trovavo a Capalbio senza nulla da leggere e così al volo sono entrata in libreria ed ho preso uno dei tanti libri che ho nella mia lista immaginaria. Non volevo il classico libro di approfondimento sullo yoga o la meditazione, ma un vero e proprio romanzo. E così sono uscita felicemente con il libro di Folco Terzani in mano.

Non avevo grandi aspettative a dire il vero. Credo che vivere il ruolo di figlio del grande Tiziano sia a dir poco scomodo sotto certi punti di vista. Ed infatti Folco non ci pensa neanche a scimmiottare il padre, ma realizza ciò che gli riesce meglio: un documentario. Questa volta in parole.

E così dopo il preludio della breve esperienza da sadhu dello stesso Folco, comincia la meravigliosa storia di Cesare, italianissimo hippie che ad un certo punto della sua sua folle vita sceglie di lasciare tutto e diventare un "Baba", un sannyasin, un rinunciatario.

Ciò che appare impensabile ai nostri occhi, in realtà è pratica ad oggi ancora diffusa in India. Ci si spoglia di ogni bene materiale: niente soldi, niente casa, niente relazioni sentimentali niente abiti. Vivendo lo stesso amore con la consapevolezza che anche le relazioni sentimentali sono una costruzione sociale ed una forma di attaccamento che va abbandonato. Per entrare in comunione con la Coscienza Universale basta una coperta per coprirsi e si vive alla giornata.

Baba Cesare racconta come ha vissuto con quello che Dio gli ha donato. Quasi fosse entrato in una sorta di comunione mistica con la realtà che lo circonda senza in alcun modo appartenergli, egli vive in uno stato di grazia in cui le cose arrivano.

E così la sua vita si dispiega nelle pagine del libro, offrendoci una chiave di lettura di questa nostra incarnazione totalmente opposta al nostro modo di vivere. La nostra società che millanta di essere fondata sulla libertà ci ha reso schiavi. Schiavi delle convenzioni, schiavi del capitalismo, schiavi del nichilismo dilagante e della mancanza di qualsiasi forma di devozione. Una società fondata sul più grande errore concettuale mai commesso dall'uomo: credere che la libertà nasca dall'esaltazione e l'esasperazione dell'ego. Eppure i saggi indiani già 7.000 anni prima di Cristo avevano scoperto il contrario.

Baba Cesare ha scelto di vivere. Ha scelto di non passare la sua esistenza seguendo un modello imposto che non ti aiuta a coltivare la tua presenza mentale. E come potresti se dentro di te c'è una voce che ti dice continuamente di fuggire?

E Baba Cesare va. Libero dalla società. Libero dai ogni forma di attaccamento.

Libero.


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