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Nell’Hatha yoga questa posizione è generalmente chiamata “cane”. Yogi Bhajan le ha attribuito il nome di “triangolo” per la somiglianza che il corpo assume con un triangolo. È un’asana è fondamentale perché ci rivela le nostre limitazioni. Nello yoga Kundalini è considerata un potente anti-stress perché agisce sul sistema nervoso e lavora sull’aura.
Proviamola subito! Dalla posizione della mucca (carponi) puntate
le dita dei piedi a terra e sollevate le ginocchia tenendovi su mani e piedi
con le gambe tese. In questa posizione cercate di spingere i talloni a terra ed
i fianchi in alto fino a che la parte superiore del corpo, le spalle e le
braccia formino una linea dritta ed un angolo di 90° con le gambe. Gli occhi
sono chiusi e guardano al terzo occhio.
Possiamo cominciare tenendo la posizione per un minuto, per poi incrementare pian piano. Nei kriya solitamente di associa al respiro lungo, lento e profondo e la durata può variare dai 3 minuti in sù.
I punti di ancoraggio per mantenere la posizione
correttamente, bilanciando sforzo e rilassamento, sono:
- la distribuzione del peso equamente su braccia e gambe;
- le mani completamente a terra, evitando di far gravare il peso su una sola parte della mano;
- i talloni a terra e le gambe dritte;
- la rotazione delle spalle, immaginate di fa sì che le ascelle si guardino.
Oggi si parla sempre più di benessere pisco-fisico anche qua
in occidente. Ci si è resi conto che per avere una buona salute non basta avere
un corpo sano. Occorre anche una mente sana. Personalmente credo fortemente che un
approccio olistico debba permeare tutte le discipline e gli attori che si occupano del benessere: dalla
medicina, al centro estetico, passando per il dietologo.
E credo che questa sia la direzione in cui stiamo si sta andando.
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